giovedì 18 febbraio 2010

DAL SENATO....


Abbiamo approvato in aula le mozioni sulla situazione carceraria, ad eccezione di quella presentata dal Gruppo IdV. L'Assemblea ha quindi definitivamente convertito in legge il decreto legge recante interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario.
E' stata sottolineata la necessità di risolvere il gravissimo problema del sovraffollamento delle carceri dando corpo al Piano carceri varato a gennaio dal Consiglio dei ministri, realizzando i necessari interventi di edilizia penitenziaria, consentendo nuove assunzioni anche oltre il mero turn over, riformando il sistema sanitario penitenziario, assicurando (ferma restando la necessaria funzione afflittiva della pena) la rieducazione e la risocializzazione del condannato soprattutto attraverso il lavoro, limitando il ricorso alla detenzione intramuraria ai reati più gravi, potenziando gli strumenti alternativi al carcere, scongiurando il fenomeno dei bambini in carcere, garantendo la possibilità di scontare la pena nei Paesi d'origine per i detenuti stranieri.
Alcune previsioni hanno carattere provvisorio, fino al 31 dicembre 2014, come la possibilità di assegnare gli uditori appena nominati alle sedi ritenute disagiate (in deroga alla normativa vigente che impedisce ai magistrati di prima nomina di ricoprire funzioni requirenti o giudicanti monocratiche penali) e la possibilità di applicare nelle sedi disagiate individuate dal CSM magistrati che abbiano ottenuto la prima o la seconda valutazione nel corso della carriera. Viene aumentato da 60 a 80 il numero delle sedi disagiate individuabili dal CSM e innalzato da 100 a 150 unità il numero dei magistrati trasferibili d'ufficio. È soppressa la distinzione tra sedi disagiate e sedi a copertura immediata. La disciplina a regime prevede l'assegnazione di una sede provvisoria ai magistrati che entrano in servizio al termine del tirocinio e, dopo la prima valutazione, l'individuazione della sede definitiva; in relazione alle esigenze di copertura delle sedi, si potrà prevederne anche l'assegnazione a funzioni monocratiche, sia requirenti che giudicanti.

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