venerdì 18 gennaio 2008

Giustizia ad orologeria



Le dimissioni presentate dal Ministro Mastella rappresentano un momento estremamente delicato per il nostro Paese. Il discorso tenuto dal Guardasigilli è stato quanto mai chiaro; dentro la magistratura ci sono giudici, certamente una minima minoranza ma ci sono, che adoperano la giustizia per motivi politici. Sono ormai troppi gli esempi che si possono citare e soprattutto non può non spaventare il tempismo con cui arrivano certi arresti o avvisi di garanzia. Mastella, non dimentichiamocelo, proprio ieri doveva tenere le comunicazioni sull’amministrazione della giustizia alla Camera ed ecco che, prima ancora che entrasse in Aula, le agenzie già battevano la notizia che la moglie, Sandra Lonardo attuale Presidente del Consiglio Regionale della Campania, era agli arresti domiciliari. Tale avvenimento mi ha fatto andare indietro negli anni e precisamente al 1994, quando era in corso il G7 a Napoli. Berlusconi, in qualità di presidente del Consiglio, faceva da padrone di casa, e proprio in quei giorni ricevette un avviso di garanzia il cui tempismo lasciò esterrefatti. Era il primo di una serie di attacchi giudiziari pesantissimi che il Presidente Berlusconi è stato costretto a subire da una magistratura il cui disegno politico era chiaro. Spiace constatare che nessuna solidarietà è stata mai espressa a Berlusconi da parte della sinistra. La giustizia era, in pratica, diventata un mezzo per eliminare un avversario politico.
Diversa è stata la piena solidarietà espressa, anche da Forza Italia, al Ministro Mastella, sia dal punto di vista umano che politico. Occorre adesso riflettere profondamente perché quando si parla di emergenza democratica lo si fa a ragion veduta. Lo stato attuale di parte della magistratura non può che preoccupare; rappresenta un potere inquinato da alcune fazioni politiche senza limiti né responsabilità, che diventa protagonista nei confronti di uomini e governi e che vuole arrivare ad incidere sull’intero Paese. Ciò non è accettabile! Questo tipo di giustizia ad orologeria va condannata in maniera netta, senza mezze misure. La divisione del potere politico da quello giudiziario è alla base del nostro sistema costituzionale. Vorrei concludere sottolineando un’altra amara verità: è mai possibile che la persona sottoposta ad indagini o, come nel caso di ieri, oggetto di arresti domiciliari, debba saperlo dai mezzi di informazione? Pensate che solo alle 14.00 di ieri è stato notificato alla Lonardo tale provvedimento, quando nella mattinata si era già tenuto il discorso del Ministro in Parlamento ed erano intervenuti sulla questione un rappresentante per ogni gruppo politico. Deve terminare anche questa fuga di notizie dalle Procure perché ciò rappresenta un altro atto assolutamente incivile che dimostra quanta strada deve ancora fare il nostro Paese per risollevarsi da una profonda crisi che lo sta attraversando.

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