Mi spiace che Casini difenda a spada tratta il simbolo del suo partito. Forse correrà da solo e comprendo che, soprattutto al nord, avrà non pochi problemi nel raccogliere consensi. Certo lo sbarramento presente sia alla Camera (4%) che al Senato (8%) rischia di vederlo sparire per sempre. Ma mi auguro fortemente che questo non accada, che si riesca a trovare la giusta armonia per ricompattare il centro-destra. Il ragionamento che non trovo condivisibile è quando Casini ritiene che il Pdl rappresenterebbe la destra senza il suo apporto. Affermare questo significa non aver capito, dopo tanti anni di coalizione, che Forza Italia è sempre stato un partito posizionato al centro. Ma giustifico il leader dell’Udc. In questo momento ha necessario bisogno di fare l’alleanza con Berlusconi senza però uscirne con un’immagine ridimensionata. In più ha il problema della Rosa Bianca. Non dimentichiamoci che Tabacci è uscito dall’Udc proprio per formare un partito diverso e per contrasti che ha avuto con Casini. Pensare che questi due partiti possano unirsi, magari con Mastella che intanto continua a perdere pezzi fra indagati e consiglieri comunali che lo abbandonano a livello locale per restare nel centro sinistra, per fare una coalizione che superi lo sbarramento è cosa estremamente difficile. Insomma il problema è sempre lo stesso: mi unisco con chiunque purché esisto. Con il sistema elettorale vigente che senso ha andare da soli e proporre Casini premier? Anche Forza Italia ed Alleanza Nazionale tenevano ai propri simboli ma hanno fatto una scelta coraggiosa, quella che oggi Casini non sembra in grado di fare. Probabilmente teme di essere confinato a fare il deputato semplice, senza incarichi di prestigio e quindi essere risucchiato nell’oblio. Ma la politica la si fa per la gente, siamo degli strumenti che devono portare avanti le questioni delle persone. Accantonare una volta tanto gli egoismi sarebbe non solo ragionevole ma sacrosanto.
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