lunedì 17 marzo 2008

Non fidarsi mai della sinistra.

Brogli elettorali se ne sono sentite tante ma credo che sia opportuno parlarne. In gioco, non dimentichiamocelo, c’è il voto degli elettori, quindi la democrazia nel nostro Paese. Questo è bene ricordarselo soprattutto nei confronti di chi ritenga la questione un falso problema e glissi con sufficienza. Le elezioni del 2006 hanno visto il centro sinistra vincere per 24.000 voti, praticamente un’inezia. Da qui in un Paese normale sarebbe stato naturale procedere ad un riconteggio delle schede per confermare il dato avuto dalle urne. Una volta che la Cassazione ha dato la vittoria all’Unione, la partita si è spostata in Parlamento. La Giunta delle elezioni solo nel gennaio del 2007 ha cominciato il lavoro di riconteggio delle schede ad un ritmo che ci sarebbero voluti dodici anni per concluderlo! Quindi un’operazione assolutamente inutile. La cosa ha una gravità enorme. E se davvero ci fossero stati brogli come ritiene il Cavaliere? Avremmo vissuto due anni di un Governo Prodi non legittimato dal voto degli italiani. E’ opportuno, ritengo, essere molto sensibili al problema. A tal proposito non si può ritenere l’allarme lanciato da Berlusconi su tale questione una semplice paranoia. Qui c’è in ballo la democrazia nelle istituzioni. Il Pdl sta preparando, per evitare tale problema, l’esercito dei difensori del voto. Questi ragazzi, che saranno impegnati nei seggi in tutta Italia, non dovranno far altro che controllare che tutto si svolga correttamente, cercando di verificare che non ci siano operazioni poco chiare durante le operazioni di spoglio. Il sistema elettorale vigente con la ripartizione regionale per il Senato rende possibile comunque un certo equilibrio fra le due coalizioni. Falsando le operazioni in qualche seggio si possono sovvertire quindi i risultati, ecco perché è giustificata tanta attenzione. Dopotutto sono state diverse le situazioni del 2006 assolutamente non spiegabili; ne riporto una su tutti: in Campania ad un certo punto la Cdl era in vantaggio. Ci fu un blackout di un’ora nello spoglio al Senato e quando finalmente giunsero i risultati l’Unione era balzata avanti. I dubbi furono amplificati dal crollo verticale delle schede bianche di circa il 76 % (dalle 216.901 del 2001 alle 52.093 del 2006!). La legge elettorale prevede, al Senato, il premio di maggioranza per chi si aggiudica la Regione. In questo caso costò alla Cdl due seggi e sapendo come poi sono andate le cose consentì a Prodi di formare il Governo.

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