
Ultime due settimane di campagna elettorale. Si va verso la stretta finale, finalmente. Berlusconi ha deciso di chiudere la campagna elettorale ad Udine, l’11 aprile. L’altra volta, era il 2006, fu Napoli ad avere questo onore. Si perché c’è del significato nel chiudere una campagna elettorale in una certa città, in una certa Regione. Al Friuli Venezia Giulia viene data la giusta attenzione. Berlusconi farà, come sempre, le cose in grande. Anche perché l’ultimo comizio desta sempre un’attenzione particolare anche per i media. Il Cavaliere in questo modo manifesta una particolare attenzione alla candidatura di Tondo, è un attestato chiaro di grande stima. Un appoggio finale affinché il sorpasso ad Illy, se non già concretizzatosi prima, si verifichi anche grazie all’apporto di Berlusconi. Dopotutto è incomprensibile votare per Illy che rappresenta una coalizione che sul piano nazionale non esiste più in quanto ha fallito. Solo in Italia, aggiungo purtroppo, possono capitare cose del genere. Votare Illy significa dare il voto anche a quella sinistra massimalista e radicale da cui anche Veltroni ha preferito prendere le distanze. Una sinistra così assurda da contestare la Tav e la base di Aviano (solo per citare i casi più eclatanti). Non dimenticarsi di certe cose è importante per scegliere in modo adeguato chi ci governerà. Perché siamo arrivati ad un momento troppo importante per il nostro Paese ed altri passi falsi non ci sono consentiti.
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