lunedì 26 maggio 2008

RIFORME DEL SETTORE CASA E RIDEFINIZIONE DELLE NORME E DEI CRITERI PER L'EROGAZIONE DEL FONDO SOCIALE.

L'assessore regionale ai lavori pubblici Vanni Lenna ha incontrato in mattinata i vertici delle cinque Ater del Fvg (Pordenone, Trieste, Udine, Gorizia e Alto Friuli). Ai presenti ha illustrato l'intenzione, concordata con l'esecutivo, di riformare il sistema casa, operazione che seguirà ad un monitoraggio dell'attuale condizione e ad una raccolta delle indicazioni provenienti dalle Aziende stesse. L'assessore Lenna ha espresso la convinzione di ricollocare le attuali risorse ridefinendole attraverso delle nuove modalità, tenendo conto anche del forte ruolo sociale rappresentato dalle Ater. Su sollecitazione dei vari presidenti ha deciso la momentanea sospensione dell'erogazione degli 11 milioni di euro destinati al fondo sociale delle Aziende, acconsentendo invece a delle anticipazioni dei fondi. I criteri di suddivisione delle risorse del fondo sociale come attualmente impostate prevedono una sperequazione in percentuale delle stesse tra le varie Aziende (a Trieste il 57%). Il disequilibrio evidenziato dagli stessi presidenti trova fondamento nella legge che regola la materia e che stabilisce i criteri di suddivisione dei fondi sulla base di un regolamento. L?'impegno dell'assessore è di rivedere non tanto il regolamento quanto le norme stesse attraverso una modifica di legge ad hoc. Altra tematica di impatto proposto da Lenna riguarda la proposta di creare una graduatoria ,sempre aperta, in modo da velocizzare le assegnazioni degli alloggi. L'assessore ha concluso tracciando il profilo dell'Ater del futuro ovvero un'azienda che si dovrà concentrare sempre piu, sul Core Business tralasciando tutta una serie di attività non strategiche che in questo momento tendono ad appesantire le strutture.
Il presidente dell'Ater di Pordenone Sergio Peressutti (Presidente di AssoAter) ha tracciato una veloce panoramica delle problematiche generali dell'Azienda con l'invito all'assessore a visitare la struttura e puntando su alcuni aspetti di eccellenza dell'Ater di Pordenone: nessuna occupazione e solo il 2% di morosità (il tutto su un patrimonio di 3.600 alloggi amministrati, 40 dipendenti, 80 alloggi attualmente sfitti ma in manutenzione e quindi di prossima rassegnazione); grande la presenza di extracomunitari nei bandi (negli ultimi 3 bandi il 47% di richiesta è rappresentato da extracomunitari). Il presidente dell'Ater di Trieste, Perla Lusa, ha annunciato all'assessore che saranno realizzati 1.000 nuovi alloggi entro il 2010; altri 1.000 saranno gli alloggi di risulta assegnati. Ha elogiato anche la grande attenzione e sensibilità del comune di Trieste al problema casa ed ha elencato i principali numeri dell'azienda da lei guidata: oltre il 50% dell'Ater di Trieste sono costruiti prima del 1950; metà degli inquilini dell'Ater appartengono alla fascia -A- (la più bassa). Il canone medio è di 115 euro; 5000 sono le famiglie che chiedono di entrare (4000 riferite all'ultimo bando del 2007 e mille che possono fare domanda, per legge, anche a bando chiuso per particolari condizioni). Il presidente dell'Ater di Udine Luciano Aita ha indicato come a fine 2009 sarà azzerato il numero degli alloggi da recuperare tranne quelli per cui gli interventi sono impossibili in quanto troppo vetusti o in minoranza condominiale. Entro il 2009 tra recuperi e nuove edificazioni saranno consegnati 700 alloggi. Le domande dei giacenti sono 3000, i comuni in cui è presente l'Ater sono circa 90, gli alloggi di proprietà sono 6.200 (900 gestiti, il canone medio è di 118 euro, quello minimo di 45, i dipendenti sono 105. Ultima richiesta di Aita è stata di spingere l'edilizia convenzionata che può rappresentare il vero motore di sviluppo per il futuro.
Il presidente dell?Ater di Gorizia Roberto Grion ha evidenziato il grande sforzo fatto dal Cda da lui guidato per sistemare grossi problemi in particolare con il personale e con i contratti di vendita che erano sospesi. I numeri dell'Ater di Gorizia sono: 4.500 appartamenti gestiti di cui 4.100 di proprietà Ater; 55% sono inquilini di fascia -A-. Ha evidenziato il problema della morosità in aumento. Il vicepresidente dell'Ater Alto Friuli, Attilio Iacotti, ha sottolineato i costi esorbitanti delle costruzioni in montagna e di conseguenza anche le spese condominaili incidono fortemente. La spesa media si attesta sui 120 euro, metà degli inquilini sono di fascia -A-, canone medio di 35 euro e gli alloggi sfitti sono 50 di cui metà in fase di recupero e rassegnazione.

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