lunedì 10 agosto 2009
Non chiamiamole ronde....
Ho letto in questi giorni sui quotidiani locali che un sindaco su 8 aderirà alla costituzione delle associazioni di “osservatori volontari”. Se fossi sindaco io le istituirei.
Vedo il provvedimento statale come un’opportunità per il territorio ed uno strumento aggiuntivo a disposizione degli amministratori per tenere sotto controllo il proprio Comune. Non capisco da cosa possa nascere la contrarietà di alcuni primi cittadini, qualunque sia la loro appartenenza politica; eppure già da anni la maggior parte delle amministrazioni usufruiscono dei “nonni vigilantes” o di aderenti ad altre associazioni che a diverso titolo contribuiscono al controllo del territorio.
Che il termine “ronde” spaventi? Comprensibile ed infatti si tratta di un’errata semplificazione comunicativa che contribuisce a creare confusione nell’opinione pubblica. Le ronde evocano situazioni del famoso ventennio; qui invece parliamo di volontari istruiti tramite i Prefetti, di perone che dedicano il proprio tempo alla partecipazione e sorveglianza dei nostri bambini, dei parchi… e sono dotate solamente di un cellulare per collaborare con le Forze dell’Ordine laddove vengano avvistate situazioni sospette da segnalare.
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3 commenti:
Mandi Vanni
Io mi chiedo perchè tutta questa euforia per le ronde,vorrei che per un pò apriste gli occhi e guardaste la realtà.
Noi tutti siamo delle ronde,non abbiamo bisogno di indossare la pettorina gialla per segnalare alle forze di polizia un eventuale reato.Cosa hanno di più le ronde che un cittadino non può utilizzare? Solo una pettorina con il nome dell'Associazione. Invece delle Ronde perchè non inpiegare le Guardie Giurate,visto che il loro compito e fare prevenzione.Vorrei concludere che sulla sicurezza del cittadino non si puo giocare solo perchè il Governo deve fare contento qualche politico.
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