giovedì 17 settembre 2009

2,8 miliardi di euro recuperati dal Fisco


Nei primi otto mesi dell’anno gli accertamenti del Fisco hanno permesso di recuperare 2,8 miliardi di euro, quasi un miliardo in più rispetto al 2008, con un incremento del 47%. I dati sulle cifre boom nella lotta all’evasione sono stati resi noti ieri da Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, nel giorno di avvio dello scudo fiscale, dal quale si attende un ritorno, per le casse dello Stato, di circa 5 miliardi.
Qualche dato: gli accertamenti sono stati 173mila (+7%) con una maggiore imposta accertata pari a 10 miliardi (+72%). Le verifiche nei confronti di soggetti con credito Iva segnalano un aumento degli accertamenti del 26%: tra minor credito e maggiore Iva a debito accertata, lo scostamento a favore del Fisco è di due miliardi.
Un primo screening coinvolge le imprese con volume di affari superiore ai 300 milioni di euro, poi i controlli saranno allargati ai grandi contribuenti (oltre 100 milioni): si raggiungerà così entro il 2011 una platea dalla quale dipende il 60% del gettito tributario.
Un decisivo tassello di questa strategia è costituito dallo scudo fiscale: chi non aderirà resterà senza paracadute, poiché dopo il 15 aprile i capitali detenuti all’estero e non denunciati verranno considerati frutto di evasione fiscale, con pesantissime sanzioni. Con la Svizzera proseguono le trattative: alcune stime indicano in 300 miliardi i capitali italiani che hanno trovato rifugio dal Fisco. Da questo Paese la regolarizzazione potrà avvenire solo con rimpatrio dei beni sottratti, soggetti a tassazione del 5%.
Martedì, ci informa Il Sole 24 Ore, in una banca di Milano si è presentato un contribuente italiano proveniente dal confine italo-svizzero e con una borsa contenente 20 milioni di euro. È la prima adesione allo scudo.

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