lunedì 23 novembre 2009

PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA


Il tema della privatizzazione dell'acqua ha fatto molto chiasso nella nostra regione, soprattutto in alcune aree dove ancora si gode del privilegio di "bere dal rubinetto". A seguire vi riporto la posizione del Pdl sulla materia:

Il decreto prevede la liberalizzazione dei servizi pubblici locali e tra questi un parziale ingresso dei privati anche nella distribuzione delle acque.
Al momento – dicono le statistiche – la rete idrica perde un litro ogni tre distribuiti. Percentuale ad uno su due se il termine di riferimento è la Puglia, dove l'Acquedotto pugliese (la più grande società europea del settore) riesce a disperdere il 50% dell'acqua distribuita.
Di fronte a questa situazione, il governo è corso ai ripari riformando un sistema attualmente in mano ad una miriade di imprese pubbliche (252 per l'esattezza), la cui natura pubblica non è certo sinonimo di efficienza (vista la dispersione idrica). Ha cioè introdotto il principio che queste società devono essere aperte al privato; proprio con l'obiettivo di migliorare il servizio ai cittadini. La proprietà delle infrastrutture (acquedotti, reti fognarie, impianti di depurazione) resta pubblica; la gestione – dove serve – può diventare privata.
Nella sostanza la riforma del governo punta ad introdurre forme di liberalizzazione di un settore, qual è quello idrico, ancora agganciato a logiche stataliste ed a farne le spese sono i cittadini. Uno su tre, grazie all'attuale sistema, riceve acqua in modo "discontinuo e insufficiente". La riforma del governo punta ad eliminare questo disservizio.
I numeri:
-in Italia ogni cento litri d'acqua ne sprechiamo 34.
-lo scorso anno sono stati consumati ben 12,4 miliardi di litri di acqua in bottiglia pagandola anche mille volte più di quella del rubinetto
-con 196 litri pro capite all'anno l'Italia è il primo Paese in Europa per consumo di acque in bottiglia ed il terzo al mondo dopo Emirati Arabi e Messico
-ogni anno gli italiani utilizzano circa 6 miliardi di bottiglie di plastica, la cui produzione implica il consumo di 480 mila tonnellate di petrolio
-quello dell'acqua minerale è un mercato molto remunerativo se si considera che un litro d'acqua in bottiglia costa circa quanto 1000 litri di acqua di rubinetto

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