
Sul disegno di legge "svuota-carceri" c'è stato un confronto molto franco nel governo, ma alla fine è stato raggiunto un compromesso equilibrato che ha già raccolto il consenso non solo di Pdl e Lega, ma anche del Pd e perfino dell'Italia dei valori.
Il disegno di legge, dunque, cambia volto rispetto al testo originario. Il sottosegretario Caliendo ha presentato tre emendamenti che contengono le seguenti novità.
1. Cade l’automatismo nell’assegnazione degli arresti domiciliari per chi deve scontare l'ultimo anno di pena. Dovrà essere il giudice di sorveglianza a valutare caso per caso l’assegnazione delle misure cautelari a domicilio.
2. Si introduce poi la valutazione dell’"idoneità" del domicilio.
3. È inoltre sottolineata l’esigenza inderogabile di adeguare l’organico di polizia penitenziaria per fronteggiare l’emergenza.
La novità più importante riguarda proprio la possibilità di scontare l´ultimo anno di pena a domicilio. Ora la commissione Giustizia della Camera dovrà votare l'emendamento governativo che attribuisce al magistrato di sorveglianza la valutazione caso per caso "l´idoneità" del domicilio. Stralciato invece l´articolo che prevedeva la sospensione della detenzione con la messa alla prova presso i servizi sociali. Lo stralcio è stato votato all´unanimità dalla commissione, con l'unica eccezione della radicale Rita Bernardini.
Con le novità introdotte la misura avrà quindi un effetto ridotto, ma il provvedimento va letto in relazione al piano carceri che nel giro di un anno e mezzo consentirà di realizzare 11 mila nuovi posti.
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