Nei primi undici mesi dell’anno, il Fisco ha incassato 41,5 miliardi in più del previsto. Lo ha comunicato il ministero dell’Economia in Parlamento. Di questi 41,5 miliardi, però, soltanto 6 miliardi derivano da maggiori proventi legati alla lotta all’evasione. Ne consegue che cade la teoria del governo in base alla quale il maggior gettito deriva dalla lotta all’evasione più incisiva, introdotta da Visco al momento del suo insediamento. Al contrario, il buon andamento delle entrate dovrebbe far scattare qualche segnale di preoccupazione in via XX settembre. Il maggior gettito è determinato in buona parte dalla crescita del gettito Ires (le tasse pagate dalle imprese) e dell’Irpef (quelle pagate dai lavoratori). Due imposte particolarmente sensibili all’andamento dell’economia. Ne consegue che se il ciclo congiunturale dovesse registrare cambiamenti nel 2008 (lo stesso ministero dell’Economia vede il pil in rallentamento per il prossimo anno), il gettito tributario potrebbe segnare flessioni preoccupanti, con conseguenze pericolose per i conti pubblici.E ancora. La crescita del gettito Irpef sta lì a dimostrare anche un altro fenomeno tributario: l’allargamento della base imponibile, da una parte, l’aumento delle aliquote dall’altro.
Il primo elemento è legato alla strutturalità data dai condoni fiscali della precedente legislatura: i contribuenti hanno continuato a dichiarare redditi sanati con i condoni. Il secondo è invece determinato dalla scelta di questo governo di aumentare le aliquote dell’imposta sulle persone fisiche: circostanza negativa che rischia di avere effetti pericolosi sui consumi, erodendo il potere d’acquisto delle famiglie, già intaccato dall’aumento di prezzi e tariffe.
2 commenti:
Ciao Vanni,
ottima osservazione.
E' impensabile che uno che sana , non righi poi dritto .
Ovvio no!
caro delio grazie per la tua osservazione, ormai questo governo è ridotto alla frutta se non al digestivo!!! grazie e continua a tere presente il mio blog
ciao vanni
Posta un commento