lunedì 21 gennaio 2008

"Settimana decisiva per il Governo Prodi"

In Parlamento settimana di passione questa per il Governo Prodi con tre appuntamenti decisivi per la stessa sopravvivenza dell’Esecutivo. Si comincerà martedì con il voto a Montecitorio sulle espressioni utilizzate da Mastella durante il dibattito sullo stato della giustizia. Come ricorderete lo sfogo dell’ex Ministro della Giustizia nell’aver appresso degli arresti domiciliari della moglie, avvenuto proprio lo stesso giorno del dibattito in Aula, contiene un atto di accusa alla magistratura, o meglio ad una parte di giudizi ritenuti faziosi. Ciò comporta una serie di problemi di non facile soluzione e sarà interessante verificare il comportamene che terrà l’Italia dei Valori, con un Di Pietro che non ha assolutamente risparmiato il povero Mastella, attaccandolo sistematicamente e difendendo ad oltranza l’operato della magistratura. Come abbiano fatto a stare nello stesso Governo due personaggi come Mastella e Di Pietro, che hanno da sempre litigato ed avuto punti di vista profondamente diversi praticamente su tutto, resta un mistero. E’, probabilmente, la cartina di tornasole di un Governo che pur di stare in piedi ha accettato compromessi sin dall’inizio, inaccettabili. Mercoledì, al Senato, avremo, invece, la mozione di sfiducia, presentata dal centro-destra, nei confronti del Ministro dell’Ambiente Pecoraro Scanio, in relazione all’emergenza rifiuti in Campania. Qualsiasi altro politico serio avrebbe già dato le dimissioni, ma, al momento, il Ministro sembra non averne alcuna voglia. Con il vantaggio minimo della maggioranza a Palazzo Madama potrebbe accadere, finalmente, un atto di giustizia e cioè riuscire a mandare a casa chi aveva la responsabilità politica e gli strumenti per evitare che Napoli venisse letteralmente ricoperta di spazzatura. Terza ed ultima questione è quella della riforma elettorale, vero e proprio baricentro dei lavori che si terranno in questi giorni. La bozza Bianco arriverà a Palazzo Madama in Commissione Affari Costituzionali; da alcune dichiarazioni di Bossi, fino ad ieri sempre ostile alla consultazione popolare, sembra che anche lui si sia convinto della possibilità che si vada al referendum. Su questo provvedimento, delicatissimo, occorrerà seguire con attenzione, gli emendamenti che verranno presentati e, di conseguenza, assistere al diverso comportamento che assumeranno i vari schieramenti.n’agenda, quindi, a dir poco calda, mentre arrivano dati interessanti sulla capacità del Governo di lavorare con celerità. Se si fa un confronto fra l’anno appena trascorso (secondo anno del Governo Prodi) ed il 2002, secondo anno del Governo Berlusconi, finalmente anche i numeri “parlano” chiaro. Le attuali Camere hanno impiegato mediamente 84 ore per approvare una legge contro le 43 richieste nella scorsa legislatura. L’attuale Governo ha approvato, nello stesso periodo, 68 provvedimenti contro i 130 del Governo Berlusconi. Il confronto è schiacciante. La scarsa produttiva del Governo Prodi è da imputarsi ai margini di manovra ristretti che esistono in Senato e la preoccupazione che per qualsiasi piccola defezione un provvedimento possa non passare. A questo siamo ridotti, ad un Parlamento condizionato da una manciata di voti in più che esistono al Senato, ad un Governo che si mantiene in vita grazie all’appoggio dei senatori a vita. Anche se queste cose le conosciamo bene è sempre il caso di rammentarle anche perché le elezioni potrebbero non essere lontane.

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