giovedì 28 febbraio 2008

Grandi opere, grande necessità

Le grandi opere sono state e sono ancora un importante obiettivo del Presidente Berlusconi. D’altronde come dargli torto? Il nostro Paese ha bisogno di lavorare in questa direzione per essere un Paese moderno, per sentirsi in sintonia con l’Europa. Nel prossimo Governo il Pdl ha previsto un impegno profondo proprio nel rilancio delle infrastrutture con un piano nuovo sulle opere di una certa rilevanza che occorre effettuare. Dopo due anni di Governo Prodi in cui le grandi opere sono di fatto state cancellate, finalmente si ha l’opportunità di ripartire. Un paio di giorni fa mi è capitata fra le mani un’agenzia che riportava come in Spagna, negli ultimi mesi, ci sia stato un intenso lavoro nel settore ferroviario. Ciò ha consentito di inaugurare, subito prima di Natale sia la linea ad alta velocità Madrid -Segovia - Valladolid che il collegamento Antequera - Malaga e, a febbraio di quest’anno, il collegamento con Barcellona. Con questa iniziativa la Spagna ha migliorato sensibilmente il proprio trasporto su ferro. Quello che in Italia occorrerebbe fare. Alcune tratte importanti sono ormai completamente inadeguate. I lavori da noi hanno difficilmente un preciso inizio ma mai una fine certa. I ritardi negli spostamenti sono da sempre (purtroppo) famosi nella nostra amata penisola. Per quanto riguarda l’alta velocità siamo profondamente in ritardo; abbiamo la Firenze – Roma, che è in adeguamento, e che risale agli anni ’80; la Roma – Napoli il cui percorso deve ancora essere terminato per quanto riguarda la penetrazione urbana sia a Roma che a Napoli, e la tratta Torino-Novara. Praticamente quasi nulla. Occorre cambiare mentalità per essere protagonisti nell’Europa del futuro. Rischio concreto altrimenti trovarsi completamente fuori da un continente che cammina ad “altra velocità”. Anche questo è un buon motivo per dare fiducia a chi ha le idee chiare come Silvio Berlusconi.

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