venerdì 29 febbraio 2008

In dodici pagine il nostro programma

I giorni passano e la presentazione dei simboli al Viminale, da farsi entro domenica prossima, fa si che la campagna elettorale entri lentamente nel vivo. Tutta la settimana prossima sarà dedicata alla chiusura delle liste che dovranno essere consegnate entro il 9 di marzo.Il programma del centro destra resta quello storico. Siamo partiti nel 2001 per realizzare obiettivi importanti. L’unica cosa che ha condizionato la piena realizzazione del programma voluto da Berlusconi è stato quel maledetto e tragico 11 settembre 2001. Eravamo al Governo da giugno, quindi da pochi mesi, e tutte le conseguenze che sono derivate hanno avuto fortissime ripercussioni non solo nel nostro Paese ma in tutto il mondo. Dopo la brutta parentesi del Governo Prodi siamo desiderosi di ripartire per proseguire il lavoro svolto. Mentre Veltroni scopiazza il programma del Pdl cercando in questo modo di recuperare qualche voto, la ricetta di Berlusconi resta quella vincente. Chiaramente occorreranno delle particolari misure per porre rimedio ai disastri di questi ultimi due anni. Non si promettono miracoli, sarebbe da disonesti. Si promette invece, tanto lavoro e tanto impegno. Gli obiettivi sono quelli di detassare gli straordinari, ridurre le tasse sugli stipendi e diminuire, gradualmente, le imposte sulle tredicesime. Per consentire agli italiani di arrivare a fine mese, cosa che negli ultimi tempi hanno fatto con enorme fatica. Altro tema rilevante, come ho già detto ieri, sono le grandi opere: il Ponte sullo stretto di Messina, il traforo del Frejus ed il Corridoio 5, in sostanza l’alta velocità che ci consente di “restare” in Europa. Berlusconi ha garantito, come sempre, che poggerà la sua campagna elettorale sul programma che intende realizzare, niente attacchi agli avversari. Un programma di 12 pagine (vi ricordate quello enciclopedico di Prodi?). Anche da questo si capisce che vuole che il dibattito sia sui problemi della gente, che non si facciano chiacchiere inutile per “distrarre” gli italiani.

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