martedì 26 febbraio 2008

Pdl – Pd: un partito contro una coalizione

C’è qualcosa da spiegare alla gente nello sforzo che hanno fatto Berlusconi e Veltroni nel semplificare lo scenario politico per i cittadini. La prima cosa che occorre comprendere è la profonda diversità d’impegno fra i due leader. Berlusconi con la fusione fra Forza Italia ed Alleanza Nazionale ha creato un vero nuovo partito a cui sarà collegata la Lega al Nord ed il Movimento autonomo di Lombardo al Sud. Un partito coeso, unito dagli stessi valori ed ideali. Veltroni, invece, sta realizzando qualcosa di diverso, non un nuovo partito ma una coalizione. D’accordo l’apparentamento con l’Italia dei Valori, anche se profondamente non condivisibile dato l’atteggiamento di Di Pietro che è stato capace di parlare per due anni contro il Governo Prodi facendone parte come ministro. Queste cose possono, aggiungo purtroppo, succedere solo in Italia! Ma la scelta di inglobare i radicali è dettata da un accordo con l’obiettivo di aumentare la percentuale di consensi senza valutare i risultati di stabilità che il Pd potrà garantire successivamente. Tale scelta allontanerà i cattolici dal Pd, dopotutto sarebbe alquanto strano che un cattolico decidesse di votare in favore di chi ha governato fino a ieri sera con la sinistra radicale che ha una profonda indifferenza per i valori cristiani e cerca costantemente di far crollare tutti i valori morali che sono il perno di una solida società civile, a cominciare dalla difesa della famiglia. Berlusconi, piaccia o no, rappresenta invece realmente il centro, non me ne voglia Casini. Il leader dell’Udc dichiara che Berlusconi lo attacca dicendo che il voto dato all’Udc è un voto dato a Veltroni. Sono d’accordo con Berlusconi, qualsiasi voto dell’area centro destra non dato al Cavaliere diventa inutile e rafforza Veltroni. Casini non punta a governare ma a sopravvivere politicamente. Il 4% da superare alla Camera è l’ostacolo che ha davanti per non sparire a Montecitorio. Casini dimentica gli sforzi fatti da Berlusconi per farlo entrare nel Pdl. Ma l’egoismo nel voler salvaguardare i suoi interessi, nascosti dietro l’esigenza di salvare il simbolo, hanno fatto precipitare l’accordo. Ormai il dado è tratto e nel fine settimana sapremo tutti gli apparentamenti che si saranno realizzati. A quel punto l’offerta politica sarà chiara e completa. Occorrerà attendere poi un’altra settimana per avere il quadro completo anche di tutti i candidati.

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