giovedì 21 febbraio 2008

Reati di pedofilia: un dovere essere inflessibili

Il caso di Agrigento ha certamente sconvolto l’opinione pubblica. La possibilità che una persona che già si è macchiata di un reato così infame possa ritrovarsi nella possibilità di ricommettere lo stesso reato la dice lunga sulla necessità che le istituzioni si muovano in maniera diverso.
Un episodio del genere non deve più capitare. Questo non è, e non deve essere, un tema da portare in campagna elettorale. Altre sono le battaglie da fare, giustamente su posizioni diverse rispetto a quelle del Pd. Ma quando si toccano i bambini non ci deve essere alcun distinguo. Sono favorevole affinché si modifichi la normativa di tutela dell’infanzia in maniera tale che ci si possa difendere in modo più convincente contro questi malati che sono chiamati pedofili. Non si può continuare come se non fosse accaduto qualcosa di disumano.Perdonatemi lo sfogo, non mi sono mai occupato, istituzionalmente, delle problematiche dei bambini, non avendo fatto parte della Commissione bicamerale per l’infanzia, ma umanamente sono toccato da questi tragici episodi e ritengo sia un dovere per un rappresentate delle istituzioni, a qualsiasi livello, occuparsi di tale questione ed affermare con fermezza che la pedofilia è un problema gravissimo e se ci sono, da parte di chi ha commesso questi reati comportamenti recidivi, oltre alla certezza della pena troppe volte dimenticata, occorre seriamente prendere in considerazione anche la castrazione chimica. Una società civile ha il dovere di essere inflessibile, fare il contrario significherebbe tradire i nostri figli. Occorre ragionare come se quello che accade agli altri toccasse noi stessi, forse in questo modo, un domani, riusciremo ad avere risultati migliori. Su questo tema non ci è concesso abbassare la guardia, anzi.

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