Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Questo non lo dimentichiamo. Per ora, però, sul fronte emergenza rifiuti, possiamo solo giudicare le parole, e quelle del presidente del Consiglio ieri a Napoli ci hanno convinto. Berlusconi ha affrontato il dramma immondizia col piglio che merita una piaga che assilla una città e una regione da quasi dieci anni. Ha nominato sottosegretario ad hoc un uomo come Guido Bertolaso, esperto della materia. Il capo della Protezione civile ha già ricoperto la carica di commissario straordinario, e in questa veste si è dovuto arrendere al fondamentalismo ambientalista - di cui l'ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio è stato un inarrivabile alfiere e che ieri è tornato a farsi sentire con le dichiarazioni di Legambiente che nel corso degli anni ha impedito la realizzazione di qualsiasi provvedimento mirato se non alla risoluzione, almeno alla diminuzione della crisi: dalla riapertura di nuove discariche all'individuazione di luoghi dove poter costruire i termovalorizzatori. Adesso, almeno così recita il provvedimento del governo, le nuove discariche - la cui apertura è fondamentale per liberare le strade di Napoli e provincia dalle tonnellate di immondizia - saranno equiparate alle aree di interesse strategico nazionale (come avviene per le aree militari) e quindi sotto la tutela delle forze armate. Chi proverà a impedire l'apertura di un sito sarà arrestato. Riceverà lo stesso trattamento di chi provasse ad assaltare un'area militare. I procedimenti per reati in materia ambientale e di rifiuti sono trasferiti alla direzione distrettuale antimafia di Napoli. E ci fa piacere che anche il governo ombra abbia apprezzato il piano presentato dal governo. «Le misure assunte, in larga parte, sono condivisibili», ha commentato il ministro-ombra dell'Ambiente, Ermete Realacci. Non c'era altra soluzione, secondo noi. Sono dieci anni che assistiamo a un indecoroso palleggio di responsabilità e il risultato è sotto gli occhi di tutti e sotto il naso dei napoletani. Via libera anche alla realizzazione dei termovalorizzatori: ne saranno costruiti quattro. Uno - questa è la grande novità - anche a Napoli. Il sindaco Iervolino ha trenta giorni per indicare un sito in cui realizzarlo; se non lo farà, la competenza passerà a Bertolaso. Non c'è più tempo da perdere.
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