L'Assessore regionale Vanni Lenna ha incontrato nel pomeriggio le categorie del settore edile e delle professioni per illustrare il protocollo regionale Vea (Valutazione della qualità energetica ed ambientale degli edifici): un sistema di valutazione proposto per la certificazione degli edifici nel Fvg; strumento attuativo delle lg 23/2005 in materia di edilizia sostenibile per disciplinare la valutazione del livello di sostenibilità dei singoli interventi e per graduare i contributi previsti dalla legge. Un documento innovativo che eleva la valutazione energetica, dovuta per normativa nazionale, innalzandola all?aspetto ambientale. Il Fvg risulta pertanto la prima regione che ha impostato la certificazione edilizia anche con contenuti di edilizia sostenibile. -Il protocollo imprime una svolta a quella che oggi si configura come una vera e propria esigenza: costruire secondo criteri sostenibili per l'ambiente. Ciò è da farsi -ha precisato nella presentazione dell'elaborato l'assessore- non solo nella fase di reperimento delle materie prime, ma fino allo smaltimento dei rifiuti ovvero alla dismissione delle opere edilizie-. Il documento è un emanazione del Protocollo Itaca (Istituto per la Trasparenza l'Aggiornamento e la Certificazione degli Appalti), organo tecnico in materia di appalti pubblici della Conferenza dei Presidenti delle regioni italiane che si è fatto carico di approfondire le tematiche connesse con le principali esigenze in tema di compatibilità ambientale degli interventi edilizi, sia a livello regionale che a livello nazionale. Grazie proprio al coordinamento della nostra Regione è stato elaborato il cosiddetto -Protocollo Itaca- per la valutazione della qualità energetica ed ambientale degli edifici-, un metodo di valutazione innovativo che consente di definire il livello di efficienza energetica e di eco-sostenibilità di un edificio, in linea con la direttiva europea. Il documento è stato approvato a Roma dalla conferenza dei Presidenti delle Regioni Italiane il 15 gennaio 2004 e rappresenta attualmente a livello nazionale il metodo esistente più accreditato di valutazione del sistema di sostenibilità di un edificio. Già molte regioni d'Italia infatti l'hanno recepito, ma con il limite di essersi concentrate essenzialmente sull'aspetto energetico. -L'adeguato isolamento termico però non è sufficiente, abbiamo voluto allargare il ragionamento guardando oltre le fonti energetiche alternative, ha aggiunto Lenna, concentrandoci sull'aspetto ambientale complessivo degli edifici, andando a valutare le fonti rinnovabili, i materiali di costruzione, il risparmio idrico, qualità interna ed esterna dell'edificio stesso-. Attualmente la normativa nazionale non definisce l'obbligatorietà della valutazione ambientale, ma si limita ad introdurre la certificazione energetica. Unendo i due aspetti, quello energetico e quello ambientale, il Protocollo Vea -rappresenta un ottimo strumento di controllo, monitoraggio ed promozione in materia di risparmio energetico e sostenibilità, che sicuramente avrà importanti ricadute nel campo immobiliare e delle costruzioni e potrà essere di forte impulso all'innesco di un processo generale di incentivi verso un'edilizia eco-compatibile caratterizzata da riduzione dei consumi, utilizzo di fonti rinnovabili, materiali e tecnologie costruttive sostenibili-. La sua adozione prevede l'attuazione dell'atto da parte della IV Commissione consiliare ed il recepimento degli eventuali pareri, per arrivare all'adozione definitiva e diretta in sede di delibera di giunta. Il prossimo passo in questo importante contesto, sarà pertanto la predisposizione di alcune modifiche sostanziali alla legge 23/2005 per adeguarla alle recenti indicazioni normative ed al fine del raggiungimento degli obiettivi prefissati. A breve sarà convocato un nuovo tavolo per raccogliere le osservazioni delle categorie. L'incontro è servito anche per raccogliere pareri e criticità sulla Lg 23/2005 in conformità alle nuove normative nazionali ed internazionali. La legge contempla: l'introduzione di principi d?architettura bioclimatica e bioecologica; individua i criteri di selezione dei materiali da costruzione; l'Eco-sostenibilità negli strumenti di governo del territorio (tra le altre: introduzione di specifiche carte tematiche, obbligo di recupero acque piovane - rete duale); definisce appunto il Porotocolo come strumento attuativo; invita alla ricerca e formazione; individua incentivi di carattere urbanistico (scomputo murature purché realizzate con finalità di contenimento energetico). Sono intervenuti: ordine architetti, ordine ingegneri, collegio geometri, Ance, Confartigianato, Api, Collegio periti industriali, IcmqLab Maniago
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