lunedì 20 ottobre 2008

AUDIZIONE PRESSO LA CAMERA DEI DEPUTATI NELL’AMBITO DELL’INDAGINE CONOSCITIVA SULLE POLITICHE DI CONTRASTO AGLI INCENDI BOSCHIVI

Le Regioni ritengono che la Legge che disciplina gli incendi boschivi (353/2000) sia da rivedere, sulla base dell’esperienza maturata negli ultimi anni. In particolare, si ritiene di rivisitarla nella direzione di un rafforzamento delle competenze regionali e di ricalibrare i criteri di riparto dei finanziamenti, volti a valorizzare le realtà operative regionali ed i risultati, piuttosto che basarsi, come attualmente accade, su elementi meramente numerici». Ad affermarlo è l’assessore regionale alla Protezione Civile, durante l’audizione romana, di mercoledì scorso, alla Camera dei Deputati, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle politiche di contrasto agli incendi boschivi. La relazione presentata a Palazzo Montecitorio raccoglie le istanze delle varie Regioni d’Italia, convocate, il giorno precedente, ad un tavolo dall’assessore Lenna, in qualità di coordinatore della commissione politica interregionale di Protezione Civile. Gli assessori competenti o loro delegati (erano rappresentate 18 Regioni, a testimonianza dell’interesse che suscita l’argomento) hanno espresso una serie di criticità che l’assessore Lenna ha sintetizzato in audizione alla Camera. In primis, è stata evidenziata l’assoluta insufficienza delle risorse finanziarie correlate alla legge 353 rispetto alle attuali esigenze, nonché la connessa necessità di rivedere i criteri di riparto delle risorse stesse al fine di supportare le Regioni più colpite dagli incendi e che hanno investito, con efficacia, maggiori risorse. Si è pertanto suggerito di individuare un sistema di premialità nella distribuzione dei finanziamenti basato sui risultati conseguiti, piuttosto che su un mero dato numerico. La preoccupazione è poi ricaduta sulla carenza di strumenti e mezzi operativi, conseguenza delle inadeguate risorse finanziarie assegnate agli organi statali operativi preposti all’antincendio boschivo.Nell’ambito della lotta attiva agli incendi, è stato chiesto di rafforzare il ruolo di coordinamento delle Sale operative (Soup) regionali, che devono operare in stretto raccordo con le Forze dello Stato; e nel contempo di attribuire ai Presidenti delle Regioni la piena potestà ordinatoria ed operativa finalizzata alla salvaguardia della pubblica incolumità. «In siffatta architettura operativa, evidenzia Lenna, il Comune assumerà ancor più il ruolo di ente di base in materia di protezione civile».

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