lunedì 20 ottobre 2008

AMBIENTE: LENNA SU SERVIZIO IDRICO PROVINCIA DI UDINE

Udine, 20 ott Parole di apprezzamento per lo stato di avanzamento dell'attività dell'Autorità d'Ambito (ATO) Centrale Friuli, rispetto alle convenzioni tra la stessa e gli enti gestori salvaguardati, e il conseguente subentro dell?Autorità alle funzioni amministrative dei Comuni in materia di servizio idrico integrato, nonché relativamente al piano stralcio degli interventi urgenti da parte dei gestori del servizio idrico integrato, e all'avvio delle attività per la realizzazione del Piano d'ambito pluriennale per la Provincia di Udine, sono state rivolte dall'assessore regionale all'Ambiente, Vanni Lenna, al presidente, Andrea Zuliani.Dopo un incontro a Udine, nella sede dell'Amministrazione, tra Lenna e i presidenti degli enti gestori dei servizi idrici, CAFC Spa, AMGA Spa, Carniacque Spa, Acquedotto Poiana Spa, Consorzio depurazione laguna Spa e Conduzione Impianti di Depurazione-C.I.D. Srl, Lenna ha infatti valutato positivamente il lavoro svolto dall'ATO, in preparazione dell'assemblea dei Comuni interessati, nel corso della quale saranno definite le priorità del piano stralcio.
Piano che prevede, con investimenti pari a circa 50 milioni di euro, il rifacimento dell'intero patrimonio infrastrutturale a servizio dei Comuni dell'ATO Centrale Friuli che è per buona parte obsoleto soprattutto.Come ha evidenziato l'assessore Lenna, nel Friuli Venezia Giulia le realtà del servizio idrico sono differenziate tra le rispettive province, e ve ne sono di alcune più avanzate delle altre. Anche la Provincia di Udine, secondo Lenna alla luce delle proposte dell'ATO Centrale Friuli-si sta organizzando per poter essere a breve più autonoma ed efficiente in questo settore.In Provincia di Udine, ha detto l'assessore si scontano situazioni storiche e culturali rispetto a queste problematiche. La Regione da parte sua ha precisato Lenna intende accompagnare l'impegno dell'ATO Centrale Friuli verso la tariffazione e il servizio idrico integrato, e presto la IV Commissione del Consiglio regionale esaminerà norme finalizzate al raggiungimento di questo traguardo, in modo da predisporre gli strumenti necessari per consentire all'ATO di affrontare il relativo impegno finanziario.Per sostenere parte degli investimento dell'ATO Centrale Friuli, l'Amministrazione costituirà un Fondo, a valere sul bilancio del 2009, affinchè i costi degli interventi non ricadano interamente sul sistema tariffario, a carico dei cittadini.Lenna ha infine parlato della recente sentenza della Corte Costituzionale, che impedisce ai Consorzi di estendere il sistema tariffario anche alle zone non servite da impianti consortili, e impone ai Comuni di restituire ai cittadini i canoni non dovuti. Tale situazione è all?esame della Regione. Il Presidente della IV Commissione consiliare, Alessandro Colautti, si è poi soffermato sullo sforzo notevole che i Consorzi stanno compiendo per l'avvio del piano tariffario del servizio idrico, per pervenire a un sistema integrato del territorio. Il Presidente dell'ATO Centrale Friuli, Zuliani, ha quindi specificato che l'articolazione tariffaria per l'erogazione dell'acqua è basata sulle scelte di ogni singolo gestore, ed è comunque legata a fasce relative ai consumi, e all'utilizzo da parte di privati o di imprese.Attualmente, la tariffa applicata dall'ATO Centrale Friuli è di 1,02 euro al metro cubo, la più bassa del Friuli Venezia Giulia, anche perché, è stato spiegato, non deve per ora supportare il costo di investimenti sugli impianti e sulla rete di distribuzione. Mentre, per conto, i consorzi subiscono gli incrementi dei costi dell'energia e dal 2002 non hanno ancora potuto ritoccare le tariffe di erogazione dell'acqua.

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