venerdì 26 novembre 2010

NOMINA A RELATORE DOCUMENTO SUL BILANCIO

Sono stato nominato relatore del disegno di legge di bilancio di previsione per l’anno finanziario 2011 e per il triennio 2011-13.
Una carica che attribuisce nuovamente al Fvg un ruolo di attendibilità politica dopo l’uscita dal Governo del sottosegretario “finiano” Roberto Menia e restituisce al Pdl regionale un ruolo di prima linea nell’operatività del Partito.
La nomina, se da un lato mi consente una funzione di vigilanza, dall’altro non mi dà la possibilità di fornire indicazioni relativamente alla distribuzione delle risorse da ripartire in quanto la “legge di stabilità” è ormai blindata nel suo corpo da 171 articoli. Tra questi, 9 specifici riguardano la nostra Regione in materia di compartecipazioni, patto di stabilità e tributi propri.
Gli articoli di nostro interesse diretto dovrebbero venir approvati così come scritti in calce dal Ministro Tremonti e concordati con il Presidente Tondo e l'Assessore Savino ed andranno a sanare una quota importante del bilancio regionale, dando per giunta avvio ad una fase sperimentale di federalismo fiscale.
Con l’attuazione del nuovo disegno contabile, la legge di bilancio sarà lo strumento che meglio rappresenterà gli effetti finanziari complessivi delle decisioni operate nel corso dell’esercizio, consentendo di valutare le scelte allocative riflesse nella proposta di bilancio per il triennio successivo. Il nuovo strumento che sostituisce la vecchia finanziaria attribuisce a ciascuno – Governo, Parlamento, Enti territoriali, e altri enti pubblici- una responsabilità precisa; ne deriva che la parte prevalente delle scelte e la gestione del bilancio sono affidati al governo, mentre il Parlamento svolge un rigoroso controllo della spesa, anche attraverso un accurato esame dei rendiconti. Secondariamente questo nuovo strumento consente la conoscenza ex ante dei dati del bilancio pubblico consolidato, al fine di valutare se i saldi di finanza pubblica, nel loro complesso, sono compatibili con gli obiettivi del Patto di stabilità europe.
Insomma, il documento di bilancio ritorna ad essere lo strumento con il quale si autorizza il complesso della spesa pubblica e ripartisce le unità di approvazione parlamentare in programmi, cosa non permessa dalla precedente struttura del bilancio, dove la spesa era ripartita tra centri di costo amministrativo.
Il disegno di legge di bilancio per il 2011 (ddl 2465) si presenta articolato in 13 stati di previsione per la spesa e uno per l'entrata, 34 missioni e 175 programmi. Le missioni che presentano le maggiori modifiche di struttura rispetto al precedente esercizio sono: L'Italia in Europa e nel mondo; lo Sviluppo sostenibile e tutela del territorio; Politiche per il lavoro. La missione "Istruzione scolastica" rappresenta la voce di spesa più consistente del bilancio dello Stato, con un assorbimento di risorse pari a circa il 22 del totale (42 miliardi). L'esame della composizione di questa missione di spesa evidenzia che la quasi totalità delle risorse stanziate in bilancio (circa il 90 per cento) è destinata alla voce "Redditi da lavoro dipendente". La successiva missione, in ordine di importanza è quella relativa alla "Difesa e sicurezza del territorio". La terza riguarda "Fondi da ripartire", che registra un importo pari al 7 del totale (13,5 miliardi). Si tratta di fondi che, a vario titolo, verranno ripartiti nel corso dell'esercizio, e di cui non si può sapere, quindi, la destinazione funzionale in via ex ante.

A seguire pubblico:
-la mia relazione
-l'illustrazione del Sen. Tancredi sulla legge di stabilità
-l'articolato relativo al Fvg

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