venerdì 26 novembre 2010

RELAZIONE DEL SEN. TANCREDI, RELATORE DELLA LEGGE DI STABILITA' (DDL 2464)

Il senatore TANCREDI (PdL), relatore per il disegno di legge di stabilità, illustra il disegno di legge in titolo segnalando come il Senato si trovi per la prima volta a valutare il disegno di legge di stabilità sostitutivo del disegno di legge finanziaria, alla luce della nuova legge di contabilità. Nonostante all'inizio del suo iter alla Camera dei deputati contenesse poche disposizioni, il testo in esame, nel corso dell'esame nell'altro ramo del Parlamento ha visto aumentare notevolmente il numero delle norme per effetto della scelta da parte del Governo di inserirvi interventi ritenuti di rilevante interesse, anche andando oltre i limiti di contenuto proprio della legge di stabilità, ma giustificati dall'esigenza di fronteggiare l'attuale situazione di crisi economico-finanziaria. Il testo approvato dalla Camera dei deputati, in quanto contraddistinto anche da misure finalizzate allo sviluppo dell'economia, ha dunque un contenuto più ampio rispetto a quello previsto dalla nuova legge di contabilità e finanza pubblica. In estrema sintesi, fa presente che le principali misure del disegno di legge di stabilità sono rappresentate dal sostegno alla crescita dell'economia, dalla tutela di determinate categorie maggiormente esposte alla crisi economica e dalle disposizioni relative al Patto di stabilità interno.
Rileva che il rapporto deficit/Pil nel complesso per l'intera Unione Europea è salito al 6,8 per cento dal 2,3 del cento del 2009. Per quanto concerne il debito, l'Eurozona mostra un incremento al 79,2 percento dal 69,8 per cento precedente e l'Europa allargata al 74 per cento dal 61,8 per cento precedente. Fra i paesi che mostrano il maggior rapporto deficit/Pil, a parte l'Irlanda, caratterizzata, come è noto, da una situazione molto particolare, vi è ovviamente la Grecia con un 15,4 per cento, seguita dal Regno Unito all'11,4 per cento, dalla Spagna all'11,1 per cento e dal Portogallo al 9,3 per cento. L'Italia non è fra i paesi con la situazione peggiore, con un rapporto deficit/Pil confermato al 5,3 per cento, contro il 7,5 per cento della Francia, ma il debito pubblico si conferma fra i più alti in Europa, al 116 per cento, subito dietro la Grecia che vede lievitare il debito al 126,8 per cento.
In questa cornice, con riferimento all'indebitamento netto e al fabbisogno, le variazioni nette di spesa e di gettito tendono a compensarsi e hanno un impatto trascurabile sui saldi a legislazione vigente, che - com'è noto - incorporano le misure del decreto-legge n. 78 del 2010. La manovra netta, vale a dire l'entità netta della correzione dei saldi, data dalla somma delle maggiori entrate nette e minori spese nette, per il 2011 porta ad un miglioramento del saldo di 0,9 milioni, di 1,6 milioni nel 2012 e di 0,4 milioni nel 2013. Per quanto riguarda il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato, segnala che gli effetti finanziari del provvedimento in esame comportano un peggioramento pari a 824 milioni nel 2011, 2,8 miliardi nel 2012 e 9,5 miliardi nel 2013. La differenza di impatto complessivo rispetto agli altri saldi deriva dal fatto che sia il rifinanziamento del Fondo di rotazione per le politiche comunitarie, pari a 5.500 milioni nel 2013, sia la rimodulazione del Fondo aree sottoutilizzate, pari a 1.000 milioni nel 2011, a 3.000 milioni nel 2012 e a 4.000 milioni nel 2013, con una riduzione conseguente di 8.000 milioni nel 2014 e successivi, sono tutti valutati come non aventi effetti in termini di indebitamento netto e fabbisogno. Passando all'esame dell'articolato, il dispositivo reca all’articolo 1, comma 1, la consueta fissazione del livello massimo del saldo netto da finanziare per l'anno 2011, al netto delle regolazioni debitorie, in 41.900 milioni di euro e il livello massimo del ricorso al mercato per lo stesso periodo in 268.000 milioni di euro. Tra le misure che caratterizzano il disegno di legge di stabilità per il 2011 si segnala innanzitutto l'integrazione di 800 milioni di euro per l'anno 2011 e di 500 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012 del Fondo di finanziamento ordinario dell'Università. Inoltre, viene istituito un credito di imposta, nel limite di spesa di 100 milioni di euro per il 2011, in favore delle imprese che affidano attività di ricerca e sviluppo ad università o enti pubblici di ricerca. Ancora, sempre nel settore universitario, si segnala l'integrazione di 100 milioni di euro del Fondo di intervento integrativo da ripartire fra le regioni per la concessione dei prestiti d'onere e l'erogazione delle borse di studio. Per il primo semestre 2011 è stato previsto il rifinanziamento del Fondo per le missioni internazionali di pace per un importo di 750 milioni di euro. Sul fronte del lavoro e della tutela dei lavoratori è stato previsto per l'anno 2011 l'incremento del finanziamento del Fondo sociale per l'occupazione e formazione, al fine di continuare nella erogazione del trattamento di cassa integrazione e guadagni, di mobilità e di disoccupazione speciale. A tale proposito si rammenta l'introduzione della facoltà di prolungare l'intervento di tutela del reddito per il periodo di tempo necessario al raggiungimento della decorrenza del trattamento pensionistico, nei limiti del Fondo sociale per l'occupazione e la formazione, nonché la previsione volta a consentire l'applicazione, nel limite di 10 mila unità, della normativa previgente in materia di decorrenza dei trattamenti pensionistici per una serie di lavoratori che maturino i requisiti per l'accesso al pensionamento a decorrere dal 1° gennaio 2011. Inoltre, una particolare attenzione è stata rivolta ai giovani lavoratori destinando 100 milioni di euro alle attività di formazione nell'esercizio dell'apprendistato. Segnala poi ancora la proroga per il 2011 del regime di detassazione dei contratti di produttività e in particolare dei redditi percepiti per effetto di incrementi di produttività e per lavoro straordinario. Tale misura comporterà oneri per 835 milioni nel 2011 e per 263 milioni di euro nel 2012. È stato poi prorogato il cosiddetto ecobonus del 55 per cento per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e abitazioni. L'agevolazione potrà essere utilizzata fino al 31 dicembre 2011 e diluita in 10 anni. Sono quindi stati previsti una serie di interventi in favore delle scuole non statali, della gratuità dei libri di testo scolastici, della proroga del 5 per mille, del sostegno al settore dell'editoria e delle università statali non legalmente riconosciute, del proseguimento del rapporto di lavoro dei lavoratori socialmente utili. A tale complesso di misure sono state destinate risorse per circa 800 milioni di euro. Nel settore agricolo segnala altresì gli interventi in favore della piccola proprietà contadina e la rideterminazione delle agevolazioni contributive per i datori di lavoro agricoli in zone svantaggiate, agevolazioni che vengono rese permanenti.
Nel settore sanitario si è integrato il finanziamento del servizio sanitario nazionale per 348 milioni di euro, quale quota parte dell'importo complessivo di 834 milioni di euro da erogare per l'anno 2011. Nell'ambito del patto per la salute sono state poi introdotte una serie di misure nei confronti delle regioni in disavanzo sanitario. Nell'ambito dell'informazione, oltre al sostegno dell'editoria, si segnala nel triennio 2011-2013 il finanziamento concesso all'emittenza televisiva locale e all'emittenza radiofonica locale e nazionale. Fa presente che si è infine resa esplicita la normativa relativa al concorso delle autonomie territoriali alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, in parte già delineata con il decreto legge n. 78 del 2010. In particolare, con riferimento agli enti locali, sono state riviste le regole del Patto di stabilità interno per meglio poter rispondere ad alcune esigenze emerse dal confronto con gli enti medesimi. Si è proceduto così all'estensione su un triennio della base di calcolo in modo tale da eliminare le storture emerse prendendo a base dei calcoli un solo esercizio. È stata poi introdotta una attenuazione degli effetti del Patto per l'anno 2011 in considerazione della nuova rideterminazione delle regole e riconfermate le esclusioni dal Patto relativamente ad una serie di voci già previste a legislazione vigente. Infine, i commi da 165 a 169 fanno riferimento alle Tabelle A, B, C, D ed E allegate al disegno legge di stabilità, alcune delle quali sono state modificate dalla Camera. Le modifiche apportate dall'altro ramo sono le seguenti: alla tabella A, l'aumento di 1,5 milioni di euro per il triennio degli accantonamenti relativi al Ministero dell’economia e conseguente riduzione degli accantonamenti relativi al Ministero degli esteri; la riduzione di 500 milioni di euro degli accantonamenti relativi al Ministero dell’istruzione in connessione alla integrazione del Fondo di finanziamento ordinario dell’università. Per quanto riguarda la tabella C, vi è stata una serie di modifiche su vari fondi, mentre in tabella E sono state inserite alcune voci, quali il sostegno al Made in Italy, con un finanziamento di 1 milione per il 2011 e di 2 milioni per il 2012 e il Fondo per la promozione di interventi di riduzione e prevenzione della produzione di rifiuti, con un finanziamento di 1 milione per il 2011 e per il 2012. Il comma 170 dispone, infine, in merito alla copertura degli oneri correnti recati dal disegno di legge di stabilità 2011 mentre il comma 171 ne disciplina l'entrata in vigore.

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