
Per compiere questo passo, però, il governo non può essere lasciato solo. È tutto il Paese che deve mettersi in moto. Con coraggio e determinazione. Secondo la Commissione Ue, l’Italia è il fanalino di coda della crescita europea. I governi, di qualunque colore essi siano, non fanno il “pil”; possono favorire o meno la crescita di una Nazione (e senza polemica, ma quello di Prodi non l’ha favorita), ma non lo fanno. Lo fanno, al contrario, 60 milioni di consumatori; con i loro comportamenti quotidiani. Per queste ragioni, il nuovo governo dovrà favorire questi comportamenti. Nel rispetto delle regole europee. Il sentiero è stretto; i margini d’azione, limitati. Ma esistono e vanno tutti battuti, analizzati, sperimentati. Proprio dalla Commissione europea è arrivata una “due diligence” (una verifica dei conti) sullo stato della finanza pubblica lasciata dal governo precedente. Parla di bassa crescita, di deficit non in linea con gli impegni, di alta pressione fiscale. Una condizione negativa che non si può cancellare con la bacchetta magica; ma con il pieno rispetto del Patto di stabilità europeo riformato. Era “stupido”, secondo qualcuno. E su nostro stimolo è stato reso meglio adattabile alle diverse fasi della congiuntura. Ma sarebbe limitativo vincolare l’azione di governo esclusivamente sul fronte della finanza pubblica. Proprio perché non sono i governi che fanno il “pil”, l’Italia ha bisogno di liberare energie sane per la crescita. Deve riconquistare i mercati internazionali e tornare ad attirare i capitali stranieri. Per riuscirci deve, però, risolvere in tempi rapidi i fenomeni, gli elementi, che hanno frenato le nostre esportazioni e rallentato la capacità di attrarre capitali. A partire dai simboli di questi fenomeni, come l’immondizia di Napoli, la sicurezza e il controllo del territorio. on.Vanni Lenna
3 commenti:
Analisi e riflessione condivisibile al 100 per 100!
Idem per il livelo regionale, dove vi troverete i "buchi" di Illy, che, tuttavia, non possono essere una scusante per una nuova ed incisiva azione di governo regionale attesa da cittadini del FVG.
Per questo hanno voluto cambiare!
ps. A proposito di conti in rosso. Quelli denunciati dagli on.li Saro e Menia sull'Università di Udine sono veritieri (si dice che siano oltre otto milioni di euro): la stampa di “sinistra”ha fatto di tutto per strumentalizzare la denuncia contro Cainero, ma Honsel non poteva non sapere!
Penso che il nuovo Rettore verrà quanto prima ha batter cassa a mamma Regione per ripianare i debiti.... e allora?
Non Menia ma Collino si dice che addirittura il collegio sindacale non volesse avallare il redicono annuale d'università di Udine...
Hanno voluto rispondere all'accusa dei due senatori dicendo che se l'università ha speso di più allora loro dovevano portare di più... concezione sconsiderata specialmente in un momento di crisi così intenso a livello mondiale
Lapsus! Grazie marcol per la correzione: è stato il sen. Collino, non l'on.le Menia, che assieme al sen. Saro hanno avuto il coraggio civile di informare i cittadini udinesi dei debiti contratti da Honsel (in verità, in parte ereditati da Strassoldo! O no?
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