Economisti come i maghi, ci hanno capito poco della crisi, non chiedono scusa e non lo ammettono: se restassero “zitti per un anno o due ci guadagneremmo tutti”.
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti parte da qui. Poi parla di banche: “dovrà esserci una riflessione” sulla validità della scelta dei governi che hanno speso soldi pubblici per salvarle dalla crisi.
E cita una immagine simbolo, un cartello di protesta: “Salvate il popolo, non le banche”. Ancora una stoccata: “Ci chiedono di fare le riforme” ma, dice Tremonti, “se hai un lavoratore che perde il posto è più importante pagare la cassa integrazione o riformare gli ammortizzatori sociali? Si mangia giorno per giorno. Si può disegnare il futuro solo se sei fuori dalla crisi”.
Nessun commento:
Posta un commento