Grazie Ferruccio. Finalmente abbiamo capito da che parte stai.
Sicuramente non con Forza Italia. I segnali c’erano già tutti da tempo e le dichiarazioni di oggi lo hanno evidenziato. Su Forza Italia hai sempre esercitato un potere ricattatorio. Dalle regionali del 2003 alle Provinciali di Udine alle ultime consultazioni comunali, hai contrapposto a Forza Italia segmenti “contro del partito” nella deliberata intenzione di far perdere i nostri candidati raccogliendo solo amare delusioni. Ora che finalmente il partito sta per decidere e legittimare il proprio candidato, invece di contribuire al suo sostegno, ti preoccupi ancora una volta di procrastinare le scadenze con l’unico risultato di indebolire la candidature di Renzo Tondo.
Dovevamo partire 10 mesi fa con l’indicazione del candidato che non può non essere un politico, che non può non essere di Forza Italia, che non può non essere Renzo Tondo come aveva annunciato il presidente Berlusconi, un candidato popolare da contrapporre al candidato “elite” Riccardo Illy. Con questo non voglio dire che non bisogna trovare la mediazione e l’unità con gli alleati (mi sembra davvero banale), ma questa deve scaturire dalla definizione del programma e da una serie di accordi politici che vanno dalla costituzione della giunta regionale agli atri obiettivi elettorali di primavera. Non si può mettere in discussione il diritto/dovere di Forza Italia d’indicare un candidato presidente sia perché partito di maggioranza del centro destra sia perché il proprio candidato è l’unico che può battere Illy come risulta dai sondaggi e soprattutto dalle indicazioni della gente che ha affollato e continua ad affollare i gazebo di Forza Italia in tutta la regione. È paradossale che proprio un esponente di Forza Italia come te non accetti la candidatura di Renzo Tondo quando gli alleati stessi hanno sollecitato il nostro partito a ufficializzare una propria candidatura. È possibile secondo te che Forza Italia si attenga ai veti degli alleati e non possa esercitare il suo diritto/dovere di indicazione che gli deriva da migliaia e migliaia di cittadini che la votano? Cosa diremo loro? Quale scusa potrà accampare l’attuale classe dirigente del nostro partito? La politica non si fa più all’interno delle stanze del potere che a lungo hai abitato ma a contatto con la gente intercettando le loro necessità e le loro aspettative.
Hai detto che sabato vieni a Palmanova per dire la tua guardandoci negli occhi, io ti chiedo guardandoti negli occhi, di accettare quello che deciderà il partito e di collaborare lealmente per la vittoria alle regionali, in alternativa fai quello che già hai fatto, esci dal partito e non arrecare più danni a “Forza Italia”. Non capiremo niente di politica, come dici tu, ma riusciamo ancora a cogliere i fini nascosti di un politico di lungo corso. Dal mio canto, dal profondo del mio cuore, (penso che tu un poco abbia cominciato a capirmi), spero che ancora una volta sarai della partita e che assieme potremo collaborare per la vittoria per dare un governo migliore alla nostra regione.
Sicuramente non con Forza Italia. I segnali c’erano già tutti da tempo e le dichiarazioni di oggi lo hanno evidenziato. Su Forza Italia hai sempre esercitato un potere ricattatorio. Dalle regionali del 2003 alle Provinciali di Udine alle ultime consultazioni comunali, hai contrapposto a Forza Italia segmenti “contro del partito” nella deliberata intenzione di far perdere i nostri candidati raccogliendo solo amare delusioni. Ora che finalmente il partito sta per decidere e legittimare il proprio candidato, invece di contribuire al suo sostegno, ti preoccupi ancora una volta di procrastinare le scadenze con l’unico risultato di indebolire la candidature di Renzo Tondo.
Dovevamo partire 10 mesi fa con l’indicazione del candidato che non può non essere un politico, che non può non essere di Forza Italia, che non può non essere Renzo Tondo come aveva annunciato il presidente Berlusconi, un candidato popolare da contrapporre al candidato “elite” Riccardo Illy. Con questo non voglio dire che non bisogna trovare la mediazione e l’unità con gli alleati (mi sembra davvero banale), ma questa deve scaturire dalla definizione del programma e da una serie di accordi politici che vanno dalla costituzione della giunta regionale agli atri obiettivi elettorali di primavera. Non si può mettere in discussione il diritto/dovere di Forza Italia d’indicare un candidato presidente sia perché partito di maggioranza del centro destra sia perché il proprio candidato è l’unico che può battere Illy come risulta dai sondaggi e soprattutto dalle indicazioni della gente che ha affollato e continua ad affollare i gazebo di Forza Italia in tutta la regione. È paradossale che proprio un esponente di Forza Italia come te non accetti la candidatura di Renzo Tondo quando gli alleati stessi hanno sollecitato il nostro partito a ufficializzare una propria candidatura. È possibile secondo te che Forza Italia si attenga ai veti degli alleati e non possa esercitare il suo diritto/dovere di indicazione che gli deriva da migliaia e migliaia di cittadini che la votano? Cosa diremo loro? Quale scusa potrà accampare l’attuale classe dirigente del nostro partito? La politica non si fa più all’interno delle stanze del potere che a lungo hai abitato ma a contatto con la gente intercettando le loro necessità e le loro aspettative.
Hai detto che sabato vieni a Palmanova per dire la tua guardandoci negli occhi, io ti chiedo guardandoti negli occhi, di accettare quello che deciderà il partito e di collaborare lealmente per la vittoria alle regionali, in alternativa fai quello che già hai fatto, esci dal partito e non arrecare più danni a “Forza Italia”. Non capiremo niente di politica, come dici tu, ma riusciamo ancora a cogliere i fini nascosti di un politico di lungo corso. Dal mio canto, dal profondo del mio cuore, (penso che tu un poco abbia cominciato a capirmi), spero che ancora una volta sarai della partita e che assieme potremo collaborare per la vittoria per dare un governo migliore alla nostra regione.
5 commenti:
Bravo Vanni! Finalmente hai tirato fuori gli "artigli" : e che graffi!!!
Sai che FERRUCCIO è un amico abituato a far buche e coprirle per far trabocchetti! salvo poi, come dice Cicchito, di caderci dentro , perché non sa più dove le ha messe!!!
Il Senatore"Ligure", rimane sempre un protagonista e per non offendere la sua intelligenza, prima o poi applaudirà la candidatura di Renzo. Non sarà il solo, per fortuna nostra e di tutta la Regione FVG. Mandi e.... arrivederci a Tarvisio il 27 gennaio pv. per la serata con gli imprenditori!
Sì, davvero un'ottima lettera caro Vanni Lenna. Non potevi dire di più e non potevi dirlo meglio. Personalmente di Saro penso che.... (censura), quindi sarà anche ora di cominciare a lavorare tutti insieme - e con tanta passione, visti i tempi stretti e le figure barbine dei mesi passati - con l'unico obiettivo di rivedere Renzo Tondo presidente di una Regione democratica come non lo è più da quasi cinque anni.
Quanto al tuo blog, Vanni, mi permetto di suggerirti due possibili variazioni in corso d'opera: lo sfondo nero è da camera mortuaria e di suicidi e morti sul campo (virtuali, si intende...) nel centrodestra ne abbiamo già visti fin troppi. Serve allegria, energia, colori che ispirino fiducia e desiderio di lottare. No, il nero no... Fosse almeno nerazzurro...
Seconda cosa: il titolo. On Vanni Lenna suona proprio distante da chi ti legge, graficamente sordo e visivamente poco accattivante. Se puoi, fai come Renzo e vedrai che l'impatto sul blog migliorerà di molto. Che so: Vanni Lenna in blog - Friuli Venezia Giulia presente
A presto e continua con questo piglio, ne serviranno di uomini decisi e con le p.... da qui a giugno!
Da Friulinews.it
“Lenna non ragiona politicamente: un grave errore la candidatura di Tondo”
Non arretra di un centimetro Ferruccio Saro che fa spallucce di fronte al j'accuse senza esclusione di colpi sferzato dal 'collega', si fa per dire, Vanni Lenna: di azzurro, fra loro due, c'è ben poco, semmai nelle ultime ore la relazione si è tinta di nero. Liquida con un gesto di indifferenza, da uomo intoccabile come si mostra, i vari capi d'imputazione sciorinati dall'azzurro. Non ha paura Saro di ribadire la sua posizione contraria alla candidature di Renzo Tondo quale sfidante del governatore Illy:
“Considero un errore profondo la candidatura di Tondo, dal momento che nell'attuale situazione in cui ci si trova manca una coalizione ampia a suo sostegno”, dice il forzista Saro che non ci pensa nemmeno di uscire dal partito ma, anzi, ritiene di stare operando per l'unitarietà della coalizione, pensando non al piccolo orticello, ma al giardino di centrodestra. “Purtroppo Lenna – e qui lo scontro si fa personale – non ragiona politicamente, è solo interessato alla liberazione di un posto...” La ricetta Saro è molto semplice: sospendere qualsiasi decisione. In attesa di che cosa? “Che si verifichino le condizioni con An, Lega e Udc, cioè analizzando come arrivare a una candidatura unica, altrimenti, se ci si ostina ad andare avanti con la candidatura annunciata, si otterranno effetti nefasti per tuttio”. Ed è a questo punto che Saro indossa le vesti della Sibilla: “Dichiarare la candidatura di Tondo significa, nei fatti, spingere la Lega alla corsa in solitaria”. Saro non arretra, anzi: “Sospendiamo tutto, pausa di riflessione, per verificare su quali basi e con quali step si possa costruire la coalizione in modo unitario”. Il senatore non crede che si sia in ritardo: “Adesso come adesso, né la Lega né l'Udc sono in grado di chiudere la partita, non riuscirei neppure io a farlo se fossi il coordinatore regionale di questi due partiti”. Inoltre, c'è ancora un tassello da sistemare prima di imbarcarsi in candidature affrettate che, secondo Saro, rischiano di far saltare le nave: “Bisogna vedere come procederà la legge elettorale: se salvaguarda anche la Lega, allora si potrà discutere, in caso contrario, si prefigureranno strade diverse per la corsa a regionali, provinciali e comunali”.
Biele letare, nuie ce dî. Anzit. Mi displâs che la repliche e sedi rivade a colp... un bon tasê nol fo mai scrit... Cualchi volte si podarès ancje fâ di mancul di fâ declarazions, massime se fatis fûr dal coleç dulà che si è stâts elets... parcè no viodi un tic di plui dai problemis de Ligurie?
Ben! O scuen fâ i compliments al sen. Saro che al à evitât di fâ un dispiet: ae fin il bon sens al à vude la miôr.
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