
Il Berlusconi che si è confrontato, a distanza, con Veltroni è il leader che vuole ancora governare l’Italia come già ha fatto, con successo, dal 2001 al 2006. Qualcuno credeva o forse sperava che il Cavaliere avesse perso l’entusiasmo che lo caratterizzava. Purtroppo per loro la realtà è diversa: Berlusconi sa benissimo di trovarsi davanti un Paese che negli ultimi due anni non è cresciuto, anzi. Fermarsi per un biennio in un momento economicamente così difficile significa essere particolarmente penalizzati quindi è giustamente preoccupato. Da tale atteggiamento occorre leggere, a mio avviso, un elemento positivo: vincere le elezioni è determinante ma il problema nasce successivamente quando occorrerà lavorare per tutti gli italiani. Invertire la tendenza presente nel nostro Paese è difficile. I problemi sono un’infinità ed in più c’è, oramai consolidata, una sfiducia completa verso la classe politica. Ecco perché per far tornare l’ottimismo agli italiani del tempo ci vorrà del tempo. Fra i diversi temi affrontati resta chiara la profonda differenza fra chi ha lavorato, come il centro destra, e chi ha fallito come il centro sinistra. Ma gli italiani a volte possono avere la memoria corta. Ecco quindi che fa bene il Cavaliere ha ricordare che non occorre disperdere i voti con partiti che non hanno alcuna possibilità di raggiungere risultati interessanti e che nei punti del programma oltre all’aumento delle pensioni minime ed alla detassazione degli straordinari ci sarà un serio impegno nella lotta all’evasione fiscale. Nel complesso ho la piacevole sensazione che Berlusconi che vedremo all’azione al Governo darà il meglio di se visto che conosce perfettamente come funziona la macchina dello Stato e quindi nonostante l’eredità pesante di un Esecutivo confusionario, quale è stato quello del centro sinistra, saprà regalarci un futuro migliore che consentirà all’Italia ed ai nostri figli di ritrovare il sorriso e con esso la speranza.
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