Senza clamori, senza annunci eclatanti, il Fisco sta allentando la presa dalle tasche dei cittadini ed imprese. Anzi. A partire da giugno ridurrà la sua presenza dai redditi. Il consiglio dei ministri approva oggi un decreto che favorisce la proroga al 10 luglio della trasmissione telematica dei modelli 770 e 730. Con la possibilità di rinviare al 30 settembre la presentazione di Unico. Una boccata d’ossigeno necessaria per l’accavallamento di procedure previste dal precedente governo. Si tratta di modifiche che non rallenteranno il flusso di gettito, ma che faranno sentire meno opprimente la mano fiscale dello Stato nei confronti di famiglie ed imprese. Una strategia nella quale rientra anche la scelta del governo di bloccare le addizionali locali. E se da una parte il Fisco prende meno, con l’altra dà un po’ di più. Come con la detassazione delle ore di straordinario. O come con l’azzeramento dell’Ici, che già da giugno non dovrà più essere pagata. L’azione di politica economica, però, è più ampia. Insieme alla leva fiscale, il governo interviene anche su quello della spesa. Per esempio, verrà introdotto un “rubinetto” per regolare il flusso di agevolazioni previste dalla Visco Sud. Vale a dire che potranno accedere allo sconto fiscale solo le aziende che lo hanno prenotato per tempo. In modo da avere chiaro il quadro della facilitazione tributaria concessa alle aziende che investono nel Meridione. E sempre per venire incontro alle richieste delle imprese, viene eliminato il principio della “responsabilità solidale” tra appaltatore e sub appaltatore. Se quest’ultimo commetteva irregolarità fiscali, ne rispondeva l’appaltatore. Una misura che frenava gli investimenti, e costringeva l’economia.
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