lunedì 8 settembre 2008

Epifani contro Marcegaglia-Perché?

“Un futuro alternativo alla certezza della chiusura e della scomparsa”. Emma Marcegaglia taglia corto alla risibile accusa di “conflitto di interessi” mossa da Epifani alla presidente di Confindustria per la sua partecipazione, peraltro marginale, alla cordata per salvare Alitalia. A certa sinistra non va giù che la crema dell’industria italiana si sia impegnata in un progetto ambizioso, il cui unico “difetto” è politico: l’ha promessa, pensata e messa in piedi Berlusconi. Affidandosi a un banchiere di innegabili simpatie “prodiane” e ad una pattuglia guidata dall’ex capitano coraggioso della scalata a Telecom sponsorizzata da D’Alema.Così’, mentre anche La Stampa si accoda oggi a Repubblica nell’immaginare una inestricabile ragnatela di interessi fra quegli imprenditori e il governo (“ragnatela di cemento”), mancava all’appello soltanto la voce di uno dei più modesti segretari che abbiano governato la Cgil dal dopoguerra a oggi. La Marcegaglia gli risponde a tono. Prima rivendicando la propria libertà di imprenditrice di partecipare di un progetto nel quale crede. E poi rivendicando orgogliosamente questa scelta del tutto simbolica, ma imposta dal suo stesso ruolo di presidente degli industriali. Così, con una punta di veleno, segnala al segretario del più grande sindacato italiano che l’alternativa del fallimento “sarebbe stata magari esteticamente più interessante”, anche se “con conseguenze drammatiche per migliaia di lavoratori”. Quelli che Epifani dovrebbe difendere.

2 commenti:

salabrac ha detto...

La dott.Marcegaglia si dimostra un'imprenditrice di successo con ampie vedute... sembra aver capito che la concertazione non ha più senso indirizzta verso i leader dei sindacati ormai non più sorretti dalla classe operaia o lavoratice, ormai stufa delle tante parole e promesse mai relizzate da quelli che dovrebbero tutelarla, ma la concertazione va indirizzata direttamente al lavoratore stesso... nuovi imprenditori per una nuova economia... bene così

Anonimo ha detto...

Sono convinto anche io che una liderscip industriale nuova con vedute rivolte ad un econima che cambia così velocemente con un ministro dell'economia come Tremonti che riceve plausi da tutto il mondo, un dialogo diretto verso i lavoratori impostato in maniera esemplare dal ministro Brunetta e il lavoro di cesello compiuto dal misitro Sacconi sono i passi giusti verso un cambiamento epocale dalla vecchia italia.
avanti tutta..